Olekseij Reznikov non sarà più il ministro della Difesa del governo ucraino, anche se la sua uscita dal centro della scena non sarà traumatica e gli sarà riservato un ministero di rango inferiore (si pensa all’Industria). Il titolare del dicastero si sposterà dopo lo scandalo corruzione che ha coinvolto la Difesa ucraina venendo sostituito da Kyrylo Budanov, oggi a capo dell’intelligence militare di Kiev.
Budanov, 37 anni, è un fedelissimo del presidente Volodymyr Zelensky e, al contempo, “falco” tra i falchi del governo ucraino, noto per prese di posizioni intransigenti e rigorose verso la Russia che ha invaso il Paese. La sua nomina rafforzerà di sicuro la posizione ucraina di resistenza a oltranza, ma al contempo porterà in una posizione di assoluta centralità un uomo riluttante a ottenere la scena. Il fatto che il leader di Servitore del Popolo, partito di governo nel Paese, David Arakhamia, abbia annunciato la svolta significa che si è voluto mettere il Paese di fronte al fatto compiuto.
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Il passato eccellente di Budanov
Budanov non avrebbe voluto assumere direttamente la guida del dicastero. Soldato tra soldati, il giovane maggior generale si era trovato a suo agio nella conduzione della guerra difensiva contro Mosca alla guida del Gur, l’intelligence militare di Kiev, complementare alla Difesa di Reznikov. Il Gur rispondeva, attraverso il capo di gabinetto di Zelensky Andriy Yermak, alla presidenza ucraina fin dalle prime battute del conflitto. Budanov sa che guidando la Difesa perderà il controllo diretto dell’intelligence, che lo aveva messo in relazione osmotica con gli apparati occidentali.
Budanov è stato, col Gur, tra gli uomini decisivi per la resistenza di Kiev. Denis Kireev, banchiere, molto noto nella finanza moscovita ed esteuropea, come ha ricostruito Il Foglio, alla vigilia dell’invasione si era confrontato con il capo dell’intelligence militare ucraina, fornendogli dettagli sulle manovre russe per colpire Kiev via Gostomel. Garantendo la possibilità di una difesa dell’aeroporto e fermando l’assalto aerotrasportato russo.
Budanov aveva rilanciato chiedendogli di partecipare come presidio lealista ai colloqui di pace di Brest, in Bielorussia, nei primi giorni dell’attacco. Kireev era stato poi ucciso da elementi traditori dell’Sbu, il servizio interno, ed era stato valorizzato come eroe del Paese dallo stesso Budanov. Il quale, come un capitano di ventura, ha portato avanti nell’interesse del Paese, una vera e propria guerra privata, “corsara”, contro la Russia. Una guerra concordata con Mykhailo Podolyak, mente della strategia ucraina, sul fronte operativo e d’immagine, passante anche per la pubblicazione di notizie ambigue sulla salute di Vladimir Putin e l’enfatizzazione di ogni successo ucraino.
Che ministro sarà Budanov
A capo di un dicastero, Budanov avrà meno tempo e risorse diverse a disposizione, dovrà confrontarsi in incontri cerimoniali e in contatti politici, sarà sottratto al campo e portato a lavorare molto con la diplomazia e gli accordi con i ministri della Difesa degli altri Paesi. Prima di essere colpito dallo scandalo corruzione che ha danneggiato il suo Ministero, Reznikov si era recato a Ramstein a negoziare con l’Occidente nuove forniture d’armi. Budanov dovrà muoversi sempre più alla luce del sole. Nel novembre 2021, il Ministro della Difesa ucraino entrante ha predetto la natura e la tempistica di base dell’invasione su larga scala della Russia. Ora dovrà essere simbolo della tenacia e della resistenza di Kiev a una possibile nuova avanzata di Mosca.
La nomina di Budanov ha infatti valenza simbolica prima ancora che strategica: rafforza il fronte dei fautori della vittoria militare totale nel governo ucraino, segna il compattamento del potere attorno al capo dello Stato, mette al di fuori del perimetro della resistenza gli scandali che hanno danneggiato Reznikov, segna la continuità tra uomini dell’intelligence e vertici degli apparati militari. Tutto questo tenendo una distinzione tra Reznikov, retrocesso ma mantenuto nel governo, e il resto dei membri dell’esecutivo decaduti per lo scandalo corruzione.
Il grande dilemma è capire se senza Budanov il Gur sarà la macchina da guerra e la centrale di elaborazione di informazioni che è stata finora o se senza il suo deus ex machina risulterà ridotto nella sua influenza. E se lo stesso Budanov saprà avere da ministro la stessa capacità di visione che ha avuto da “principe” delle spie di Kiev. Due dilemmi importanti da cui passa la capacità di resistenza del Paese sotto attacco mentre una possibile nuova offensiva russa si avvicina.
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