Sulla doppia morale dei liberal progressisti potremmo scrivere tonnellate di enciclopedie e trattati, fino a riempire per dieci volte la biblioteca di Alessandria. E tuttavia non possiamo esimerci dal commentare l’ennesimo esempio di doppiopesismo. Stavolta di mezzo ci sono i soldi, o meglio: il contante. La guerra alle monete e alle banconote ha assunto sin da subito l’inconfondibile veste moralista con cui ultimamente ci viene imposta (e propagandata) qualsiasi politica. Anche in questo caso, come durante la pandemia, abbiamo visto tracciare il solito solco sacro atto a dividere i buoni dai cattivi.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di gennaio 2023

I primi sono coloro che – confidando nell’unico vero progresso, ovvero quello che smaterializza corpi, luoghi e menti – accettano con gioia che il futuro appartenga ai pagamenti elettronici. I secondi, buzzurri analfabeti legati al vecchio mondo (che perisca una volta per tutte!), si ostinano a voler pagare anche con l’uso del lurido contante. Verso questi ultimi, con un meccanismo talmente collaudato da scattare in automatico, vengono scagliati nugoli di etichette, improperi ed epiteti infamanti.

Ora, al netto delle odiose commissioni bancarie, vi è un aspetto che risulta dirimente: quello del controllo. Durante le proteste dei camionisti canadesi contro il governo di Justin Trudeau, bastò un click al governo per disattivare i conti correnti di migliaia di manifestanti. In un istante, ai nemici delle restrizioni imposte dal pupillo di Schwab fu impedito di spostarsi, fare compere, procurarsi medicinali. Essendo da quelle parti poco inclini alla difesa del contante, l’effetto risultò micidiale.

Per questo, chi non pagherebbe un caffè con il Pos viene dipinto come una potenziale scheggia impazzita. Allora via alla propaganda: chi usa il contante è un evasore, un ladro, un farabutto, una persona che di certo nasconde qualcosa! Perché solo chi ha la coscienza sporca potrebbe rifiutare di essere tracciato e monitorizzato a ogni ora. Vi ricorda qualcosa questo ragionamento? E non finisce qui. Siamo in Italia, non dimentichiamolo, e il nostro Paese è maestro nel…

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